Sempre più spesso ci troviamo a frequentare ristoranti tipici alla ricerca delle cose del "buon tempo andato".
Non sempre queste frequentazioni sono fruttuose e non sempre le cose che ci vengono offerte sono realmente quelle che avevamo in mente.
Quasi certamente dipende dal nostro gusto che si è affinato, non più abituato a sapori così importanti e decisi.
La scorsa Pasqua, acquistando l'agnello mi sono fatta dare anche le interiora
con l'intenzione di preparare il "soffritto".
le interiora in questione sono appunto:polmoni, trachea rognoni cuore e fegato,
che ho surgelato in attesa di un periodo migliore per cucinarle.
Nel periodo pasquale considerato il quantitativo di pietanze che vengono preparate, non sarei certo stata capace di apprezzarlo.
Ho aspettato quindi quasi un mese prima di cimentarmi in questo piatto - povero ma molto molto sostanzioso - con il ricordo di mia madre in cucina che lo preparava.
Gli ingredienti sono molto semplici, nel caso specifico ho preso:
le interiora di agnello sopra descritte, in tutto 700gr,
due spicchi di aglio non sbucciati,
1 bicchiere e 1/2 di vino bianco,
5oogr. di passata di pomodoro,
30 gr. di olio extra vergine,
sale,
pepe,
3 foglie di alloro,
qualche ago di rosmarino,
una punta di peperoncino piccante.
La prima cosa da fare è tagliuzzare la carne in pezzetti piccolissimi, circa un cm di lato,
non è proprio agevole farlo, ma poiché la carne era ancora parzialmente congelata, il compito è stato più semplice.
Ho poi messo un tegame a fondo largo sul fuoco con l'olio, i due spicchi di aglio non sbucciati e gli aghi di rosmarino,
e appena caldi ho aggiunto la carne tagliata
che ho lasciato rosolare molto a lungo girando spesso,
una volta rosolato, "soffritto", ma veramente molto ( la carne deve prendere un bel colore bruno), ho sfumato con il vino bianco dopo aver aggiunto le foglie di alloro spezzate,- in questo caso, considerando il notevole quantitativo di vino aggiunto, più che sfumare, si procede ad una vera e propria semi-cottura fino alla completa evaporazione del vino stesso-
ho quindi aggiunto il peperoncino, sale, pepe e la passata di pomodoro, e ho lasciato insaporire
a parte ho portato ad ebollizione 300gr di acqua che ho poi aggiunto alla preparazione per completare la cottura.
Quando la preparazione è apparsa ristretta al punto giusto ho impiattato
e vi assicuro, con un bel bicchiere di vino rosso è una pietanza sontuosa riservata, però, a chi ama i sapori forti, decisi e antichi.
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TROVATO IN UN MERCATINO DELLE PULCI IN CITTÀ
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